L'Europa dei barbari

Le culture tribali di fronte alla cultura romano-cristiana

ISBN: 978-8833918365
Liczba stron: 481
Rok wydania: 2008
Wydania: 1 (Bollati Boringhieri)

Karol Modzelewski

Storico del Medioevo, dal 1994 è docente presso l’Istituto storico dell’Università di Varsavia. Ha insegnato anche al Collège de France, all’École des Hautes Études en Sciences Sociales e all’Università di Roma La Sapienza. Protagonista dell’opposizione democratica in Polonia, è stato tra i fondatori del sindacato Solidarność. An­che durante i periodi trascorsi in carcere (1965-67, 1968-71, 1981-84) ha con­tinuato ad approfondire i suoi studi. Ha scritto numerosi libri e articoli. Tra i testi tradotti in italiano ricordiamo: Il marxismo polacco all’opposizione (con Jacek Kuron, Samonà e Savelli, 1967); La transizione dall’antichità al feudalesimo (in Storia d’Italia. Annali, I, 1978); Dopo il comunismo, dove? (1993).

Una storia dell'Altra Europa: quella degli scandinavi e degli abitanti dei mari ghiacciati del Nord, dei germani e degli slavi delle foreste del Centro, delle genti che vivevano, a Oriente, nelle immense distese fino agli Urali. Quei popoli, chiamati genericamente e con disprezzo "barbari", lontani dalla Grecia, da Roma e dalla Chiesa cristiana. Una nuova interpretazione delle origini dell'Europa, attraverso la ricostruzione di quel mondo ancora poco conosciuto. Quel mondo fa parte a tutti gli effetti delle radici dell'Europa odierna. L'autore mette assieme fonti e testimonianze di popoli diversi e scritte in tempi diversi (qualora le accomuni una situazione antropologica simile). Ne risulta un quadro di società tradizionali, nelle quali il singolo era trattato come un elemento del gruppo, non venivano distinti il sacro e il profano, e le istituzioni del culto pagano erano strettamente legate alle istituzioni politiche della comunità tribale. Il cristianesimo fu l'inizio della fine del mondo dei barbari, ma quel mondo non scomparve senza tracce. La sua eredità, oggi in differenti gradi in diversi paesi, rimane un importante indicatore dell'eterogeneità delle culture europee.